Si mobilita Washington

Giovane ucciso da volontario perché "losco"Il cordoglio del presidente Usa: "Una tragedia"

La polizia fa passare nel silenzio l'assassinio, ma la comunità di colore americana non ci sta e scende in piazza per protestare. Anche l'Fbi prende in mano il caso: possibile movente razziale

23 Mar 2012 - 15:43
 © Reuters

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Un nuovo caso di discriminazione razziale sta scuotendo l'America. A tal punto che la comunità nera americana è scesa in piazza per protestare contro le autorità della Florida che hanno lasciato nel silenzio un chiaro caso di omicidio razziale. Il 28 febbraio infatti è stato assassinato Trayvon Martin, 17enne di colore, da un volontario ispanico 28enne durante le ronde serali nel proprio quartiere, una pericolosa zona di Sanford, in Florida.

Il giovane era uscito dalla casa della fidanzata per andare a comprare dei dolci ed era disarmato. Ma secondo il volontario era losco: aveva il cappuccio.  Il caso fa tam tam da costa a costa. E suscita talmente tanto scalpore che il coro di voci che chiede giustizia si sta facendo sempre più ampio: anche personaggi di spicco della comunità Usa, come Spike Lee e John Legend, sono scesi in piazza. Mentre Washington si è mobilitata per indagare sul caso, l'Fbi infatti ha preso in mano il fascicolo perché il movente forse è quello razziale.

A rischiare non è solo il volontario, George Zimmerman, che dopo aver ucciso il giovane ha dichiarato alla polizia di essersi semplicemente difeso, ma anche le autorità locali. Fa discutere invece la "Stand your ground", una legge che dal 2006 permette a chiunque di difendersi sotto minaccia, non solo in casa propria, ma anche per strada.

Obama: "Quando penso a Trayvon penso alle mie figlie"
La morte di Trayvon Martin è "una tragedia" ed è "imperativo" arrivare alla verità su questa vicenda. E' quanto ha detto Barack Obama rispondendo a una domanda riguardo alla morte del 17enne afroamericano ucciso in Florida. Sottolineando di voler essere cauto, come capo dell'esecutivo, nelle dichiarazioni su questo caso che ha fatto riesplodere le proteste del movimento diritti civili, Obama si è rivolto ai genitori del ragazzo che ieri hanno manifestato a New York per chiedere giustizia.

"Quando penso a questo ragazzo penso alle mie figlie, se avessi un figlio assomiglierebbe a Trayvon", ha detto il presidente. "Credo che ogni genitore in America sia in grado di capire perché sia assolutamente imperativo indagare ogni aspetto di questa vicenda", ha concluso, evidenziando che questo sforzo deve essere portato avanti sia dalle autorità federali che da quelle statali della Florida.

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